![Phobia di Alessanro Mazzoni. La soggezione dell'oscuro. Visita la pagina.](https://static.wixstatic.com/media/1318f2_141b0864b5c9401bbf9c9a3411d113e5~mv2_d_1734_2276_s_2.png/v1/crop/x_4,y_0,w_1726,h_2276/fill/w_347,h_458,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/1318f2_141b0864b5c9401bbf9c9a3411d113e5~mv2_d_1734_2276_s_2.png)
Phobia
acrilico su tela, 60x80 cm
Il dipinto 60x80 cm è stato esposto alla XX° Edizione della Collettiva d’Arte Varia di Sansepolcro. Soggetto dell’opera è la Paura (Phobia), identificata in primo piano da un bosco, composto da alti fusti di cui non si individua né la base né la cima. A mano a mano che ci si porta verso il centro del quadro, la distanza dei fusti si riduce, dando un senso di profondità e di lontananza. Aldilà del bosco si intravede una sinistra luce verde. Colori predominanti dell’opera sono il nero e il verde, che si alternano in un gioco di luce e oscurità. Il bosco simboleggia la paura umana, oscura e irrazionale, che circonda l’individuo e lo imprigiona. L’unica via d’uscita è idealizzata da un sentiero fittizio delimitato dagli alberi, che conduce verso la luce, appena fuori il bosco, simbolo di liberazione dalla stato di soggezione in cui versa l’uomo.
​​
​